Saturday Night Karaoke – 2018 – Professional Goofballs

Il caro Goomba continua a chiedermi di recensire i nuovi album di casa Monster Zero, ma la mancanza di tempo e voglia ha ridotto la mia attività di blogging al minimo sindacale. Preso da una botta clamorosa di entusiasmo visto il weekend appena trascorso in giro per vedere HEAD e Mugwumps, penso che sia il caso di dedicare qualche minuto delle mia pausa pranzo per parlare degli ultimi lavori targati MZ.
Ho scritto così ben 4 recensioni in mezz’ora, più di quanto abbia fatto negli ultimi 3/4 anni almeno e credo ne pubblicherò una a settimana… giusto per far sembrare il blog attivo.

Che ci fa un gruppo Indonesiano su Monster Zero? Me lo son chiesto anche io, sono sincero. Prima cosa ho pensato: Kevin cerca un posto figo dove andare a fare le vacanze e ingozzarsi di ottimo cibo. Dai, l’avete pensato anche voi. Scherzi a parte, non conoscevo minimamente i Saturday Night Karaoke ma dal press kit inviato, leggo che hanno 10 anni di attività alle spalle, diversi album ed ep pubblicati… insomma un percorso davvero rispettabile.

La curiosità e lo scetticismo regnano sovrani, lo ammetto, ma parte il primo pezzo Venus The Internship Clown ( che si rivelerà alla fine anche il mio preferito) e grido al cazzo di miracolo. Che bomba! Un pezzo fico e che sfiora i 3 minuti senza annoiarmi, non è possibile! Seguono Buzzer Rejector e Lamar e credo davvero che quella vecchia volpe di Kevin ci abbia visto davvero bene. Il resto dell’album continua sulla scia dei pezzi precedenti: ritornelli super poppettosi, coretti bubblegum, chitarrine alla Green Day di American Idiot e si vince facile.
Anche i pezzi rimanenti, tra alti e bassi, credo siano davvero fighi e pur non regalando il brividino del trittico in apertura restano complessivamente piacevoli. Un album che mi sento di consigliarvi.
Ottima sorpresa questi indonesiani, promossi a pieni voti. Dategli un ascolto.

The Chromosomes – 2013 – Yes Trespassing

Ci sono tante band, soprattutto in Italia, che per diversi motivi non riesce a raggiungere la popolarità che merita: vuoi perchè non è mai stata considerata una priorità per i componenti, vuoi perchè si commettono errori di percorso, vuoi perchè non si baciano i giusti culi o che ne so… per mistero.
Tra queste band, metto senza dubbio i Chromosomes. Non ho il talismano che mi dica il perchè, resta il fatto che a distanza di 20 anni, con la “stessa vecchia passione”  degli esordi la band guidata dal buon Massi torna con un nuovo disco Yes, Trespassing che già dal primo ascolto ti acchiappa con disarmante facilità.
Ma andiamo per ordine. Il disco, esce lo scorso 14 Ottobre dopo ben 7 anni dall’ultimo LP (nel mezzo un paio di 7” e una raccolta), al momento solo in CD, grazie a una co-produzione firmata Inconsapevole Records e Waterslide Records (eh, si..bisogna andare in Giappone per farsi notare!grrr); il bel disegno in copertina è opera di Loris ex-bassista della band che per festeggiare il 20ennale insieme con l’ex-batterista Ale viene coinvolto in una reunion della primissima line-up per incidere il brano, Same Old Passion.
Chi conosce i Chromosomes sa già cosa aspettarsi da questo nuovo lavoro: un sound fresco e surfeggiante, coerente con gli esordi ispirati ai meglio Green Day (sia chiaro, prima che iniziasse l’abuso di ciuffi ed eyeliner) e sempre più contrario al sound moderno pulito e patinato delle band di nuova generazione.
Si parte quindi con una tripletta da urlo Siesta Forever-Pure Surf-I’ve Forgotten To Love: è un ottimo mix di melodie, velocità e coretti praticamente perfetto per rubare la mia attenzione. E il resto del disco prosegue su questa falsa riga, senza mai risultare noioso o ripetitivo, alternando pezzi più soft come My Dad Is A Skater o la semi-ballad She’s All Right con pezzi dal testo più riflessivo come la “falsa-allegra” Finger On The Trigger (Massi, voglio una spiegazione!). Chiusura bomba con la già citata Still The Same Old Passion (il mio pezzo preferito!), My Golden Isolation ( già presente nello split con i finlandesi Tarjas) e l’inno festaiolo Don’t stress it’s a mess.
E’ un disco che continuerò ad ascoltare ad oltranza e sono certo che non passerà inosservato a tutti gli amanti del Punk Rock Made in Italy, che la vecchia Flower Punk Compilation rese celebre anche fuori dallo Stivale.
Non posso che consigliarvi di procurarvi il cd. Contattate la band, le labels oppure lo Striped Punk Rock Shop: insomma non avete scuse!
TRACKLIST
01 – Siesta forever

02 – Pure surf
03 – I’ve forgotten to love
04 – Overnight sensation
05 – My dad is a skater
06 – She’s all right
07 – Finger on the trigger
08 – Another me
09 – Missing you
10 – Still the same old passion
11 – My golden isolation
12 – Don’t stress it’s a mess

BAND
Massi : Vocals – Guitars

Luca : Bass – B vocals
Mimmo : Drums

Additional players:
Loris – Bass on #10
Ale – Drums on #10

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