Dopo aver avuto il piacere di intervistare Dan Vapid, ecco per noi un’altra intervista con un personaggio di grandissimo valore: John “Jughead” Pierson. Fondatore degli Screeching Weasel, ma anche The Mopes e Even In Blackouts. Servono ulteriori presentazioni? Jughead è Jughead e se non sapete chi è e cosa fa, non è un mio problema. Buona lettura!
[ANDREA] – Ciao John, è un grandissimo onore per noi di I Buy Records poter scambiare qualche chiacchiera con te. Prima di tutto, come stai?
[JOHN] – Come sto dipende tutto da quando ti ritrovi a leggere ciò. Se è di mattina, probabilmente sono arrabbiato perchè devo essere alzarmi dal letto. Se è di pomeriggio, probabilmente ho già avuto modo di alzarmi dal letto e ora sono pronto per qualsiasi cosa il giorno mi presenta, se si tratta di prima serata probabilmente ho fame, e ci sono probabilità che io stia tagliando e rosolando cipolle e pomodori, e, auspicabilmente, funghi. Amo i funghi. Se è tarda serata, probabilmente sto scrivendo qualcosa di simile a quello che stai leggendo, perché è a quest’ora che faccio del mio meglio nella scrittura. Se è il weekend, molto probabilmente sto bevendo Rum e Coca e passo del tempo con la mia fidanzata Paige in una città che mi piacerebbe lasciare. Sono a Cincinnati fino a metà maggio del 2013, poi di nuovo a Chicago. Scommetto che è una risposta più lunga di quella che ti saresti aspettato.
[A] – Puoi essere considerato un’artista a 360°: Scrittore, Attore di Teatro, Musicista: il nostro obiettivo è di toccare un po’ tutti questi punti. Partiamo quindi parlando della tua attività letteraria, hai scritto due libri che hanno avuto ottimi riscontri e che ho appena acquistato ( Weasels In A Box e The Last Temptation of Clarence Odbody). Riusciresti a farmi una breve presentazione di entrambi i libri per ulteriormente invogliarmi a leggerli?
[J] – Ho la fortuna di aver avuto la possibilità di dedicarmi a una vita produttiva creativa che hai così amorevolmente definito da “Artista a 360°”. L’unica carriera che ho sognato fin da bambino era quello di essere un romanziere. Questo è stato l’unico dei miei obiettivi per la mia carriera sin da quando mi è possibile ricordare. I due libri che hai citato sono i prodotti di tutte le mie esperienze che cercano di manifestarsi in ciò che ho sempre voluto del mio destino.
Detto questo, ho molto ancora da migliorare, ma sono molto orgoglioso di come i miei primi due tentativi di scrittura di un romanzo sono andati. Weasels in A Box è stato il mio tentativo di scrivere degli Screeching Weasel senza che prendesse la forma di un diario del tour. L’obiettivo principale era quello di non parlare solo della storia della band, ma di essere in grado di esprimere come MI sentivo nel vivere questa esperienza. Si tratta di una esplorazione molto astratta e surreale di essere on the road e iniziare a capire il concetto di Semi-Fama. Alcuni musicisti esperti mi hanno detto che la storia cattura la sensazione di essere in tour con una band semi–famosa con estrema precisione. The Last Temptation of Clarence Odbody è una rivisitazione del film La vita è meravigliosa. Esplora una serie di scelte diverse prese, non solo da parte di George Bailey e Clarence Odbody, ma in particolar modo da tutti i personaggi secondari. La domanda posta è: “Cosa sarebbe successo se Clarence avesse deciso di non salvare George quella notte sul ponte ghiacciato?” Come molti dei miei interessi nella scrittura, al centro c’è l’indagine sull’identità personale e ciò che accade alle tue scelte di vita quando tutto quello che sai essere vero riguardo te stesso e le persone intorno a te, non è più valido.
[A] – Quali sono i tuoi scrittori preferiti? Hanno in qualche modo influenzato il tuo stile? Cosa stai leggendo al momento?
[J] – Il mio scrittore preferito nonchè il più influente è Milan Kundera, in particolare il suo libro L’Immortalità. Ha deciso di scrivere un libro che potesse essere SOLO un libro, non un film, o un atto teatrale, ma un libro. Mi piace l’idea di trasformare un libro in un film, ma credo anche che dovrebbero avere propri obiettivi che non possono essere espressi in qualsiasi altro formato. La sua scrittura è molto filosofica, ma anche molto personale e sorprendentemente semplice nella sua rappresentazione della condizione di essere umano. Mi piacerebbe scrivere così! In questo momento sto leggendo Dracula. Non posso credere che non l’abbia mai letto prima, è l’unico “monster classic” che non ho letto. Sto avendo difficoltà a terminarlo. E’ uscito da tanto tempo ed è stato reinterpretato in così tanti modi diversi che non riesco a leggere senza sapere cosa sta per accadere.
[A] – Hai in mente un terzo libro?
[J] – Sì ho appena iniziato a scrivere un libro intitolato The Plight Of The Lampoons. E’ la storia di una famiglia dei cartoni animati che inspiegabilmente appare nella vita reale in un quartiere periferico, con casa e tutto. I bambini dei Lampoon stanno cercando di capire da dove sono venuti, il motivo per cui sembrano essere indistruttibili, e come mai si sentono così incredibilmente soli.
[A] – “The Neo-Futurists” è la compagnia teatrale con la quale collabori. C’è qualche legame con il movimento nato in Italia agli inizi del 20simo secolo? Che tipo di opere interpretate e quali temi vi interessano?
[J]
– Questa è una domanda molto complessa.
Primo: Sì,
il creatore de The Neo-Futurists ha
studiato i futuristi italiani,
e ha combinato molte dei loro credi artistici con movimenti artistici successivi tra cui i dadaisti, i
surrealisti,
e gli happening.
Secondo: Lo stile teatrale che utilizziamo per scrivere e recitare è immediato, non illusorio, politico, e molto personale. Il nostro spettacolo principale si chiama Too Much Light Makes the Baby Go Blind, che è stato recitato a Chicago in pubblico ogni fine settimana in sold out da oltre 22 anni! Ho fatto parte della compagnia per 16 anni. In molti luoghi sono conosciuto molto di più come Neo-Futurist che come un musicista punk. Ho scritto più di 400 corti teatrali e circa 15 atti teatrali completi con questa compagnia e la mia propria compagnia Hope And Nonthings.
Terzo: Scopritelo da soli – www.neofuturists.org
[A] – Anche se probabilmente non è famoso in USA, il teatro italiano ha una scuola antichissima che ha reso celebri, almeno in Europa, tanti attori. Guardando solamente alla più recente tradizione italiana, mi vengono in mente Carmelo Bene e Dario Fo. Ne hai mai sentito parlare? Se si, cosa ne pensi?
[J] – Mi dispiace ma no. Conosco più l’arte che il teatro italiano, anche se il mio scrittore preferito è Luigi Pirandello. Ho cercato una maniera per poter insegnare in Italia. Mi piacerebbe studiare teatro italiano e portare un po’ del mio stile in esso.
[A] – Domanda secca: ti senti più attore di teatro oppure un musicista?
[J] – La domanda è un po’ fuorviante, perché non riuscirei ad immaginare di essere l’uno senza l’altro. Mi piace la profonda concentrazione per la creazione ed esecuzione di un pezzo teatrale, ma non sono mai felice come quando sto suonando la chitarra su un palco di fronte a un pubblico che si scatena al ritmo della musica e va in sing along. Il primo mi fa concentrare, il secondo è una via di fuga. Fondamentalmente mi immagino di essere parte di qualcosa di originale, è l’elemento che tiene insieme il tutto per me, non importa quale forma assuma, una volta passata la sua creazione iniziale.
[A] – Seguo con interesse il tuo blog e, visto che sono nato e cresciuto da quelle parti, ho apprezzato in particolare il racconto del tuo viaggio alla scoperta della Sicilia e del Sud Italia. Perchè ti ha colpito così tanto il modo di vivere che abbiamo da quelle parti? Consiglieresti ad un amico di andarci?
[J] – Mi sento di raccomandare tutto il pianeta di andare in Italia e in Sicilia almeno una volta nella loro vita. Ma non tutti in una volta. Sarebbe ridicolo, molto sgradevole, e probabilmente impossibile. Immagino che sia molto diverso vivere in Italia come cittadino, ma per me c’era una libertà, una passione, una presa di coscienza collettiva reciproca, che non ho provato in nessun’altra parte del mondo. Penso inoltre che il paesaggio e le persone sono belle, nello spirito, e anche da guardare.
[A] – Ogni volta che prendo in mano il libretto della ristampa di My Brain Hurts (Asian Man Records) mi commuovo nel leggere le vostre storie sugli inizi degli Screeching Weasel. Come racconti, anche voi avete fatto tanta gavetta, tanti kilometri in giro per gli Stati Uniti e suonato davanti 2 persone prima di raggiungere il successo e tante soddisfazioni. Come è stato il primo concerto in assoluto?
[J] – Non mi ricordo come è stato il nostro primo concerto. Potrebbe essere stato quello nella cantina del mio amico Matt. In realtà c’è un video di quel concerto in giro da qualche parte. Inclusa anche un’ intervista alla band. Recentemente Vapid mi ha detto che è abbastanza sicuro che era a quel concerto. Lo trovo strano. Si unì alla band solo dopo circa due anni. I primi spettacoli che ricordo hanno avuto luogo in un bar per maggiori di 21 anni chiamato Batteries Not Included. Era un piccolo squallido bar sul lato nord di Chicago dove si facevano concerti punk dopo le 10pm. Questo è il posto dove abbiamo visto e incontrato i membri dei Stiffs Bhopal, uno dei miei gruppi punk preferiti di Chicago. Quello che mi ricordo di più di questi primi concerti è che ero così teso per suonare di fronte a un pubblico che avrei potuto rompere almeno 5 corde per ogni concerto, e non mi sarei nemmeno preoccupato di mettere quelle nuove. Ma penso anche che Ben ha cominciato a coltivare le sue diatribe con il pubblico in questo periodo, perché doveva coprirmi per cambiare le corde. L’altro ricordo è stato quando il nostro amico che lavorava in un ospedale psichiatrico ha portato alcuni pazienti al nostro show. Un ragazzo alto e magro con i capelli a spazzola restò nudo durante il nostro show, in piedi davanti al palco e iniziò a salutare il pubblico.
[A] – Come hai anche dichiarato sul blog, tu e Dan Vapid siete di nuovo in buoni rapporti e questo non può che renderci felici. Pensi che nel futuro ci potrà essere la possibilità che collaboriate e perchè no, magari di una reunion dei THE MOPES?
[J] – Non lo escludo totalmente, ma penso davvero che non sia un pensiero nella testa di Dan o nella mia. Siamo andati in direzioni musicali molte diverse da quando abbiamo lavorato insieme, quindi non so se sia utile o possibile per noi farlo. Ma Vapid si unirà al Jughead’s Basement Podcast. Condurremo insieme un episodio su uno dei nostri gruppi preferiti di Chicago chiamato Naked Raygun. Entrambi realizzeremo interviste con i membri della band, e faremo un elenco di scrittori per scrivere pezzi basati sul disco dei Naked Raygun, Throb Throb. Quando mi ha detto che gli piaceva il mio podcast, gli ho subito chiesto di darmi una mano nel modo in cui gli sarebbe piaciuto. E’ un grande fan della musica punk, molto più di me, e può sicuramente aggiungere una prospettiva importante a quello che penso sia già un podcast in costante miglioramento.
[A] – Non ti manca l’emozione di salire sul palco come musicista? Ho letto la tua intervista per Punk Rock Pravda e sembra che il progetto EVEN IN BLACKOUTS sia ripartito, ma con il nome EIB. Qualche news in anteprima?
[J] – Abbiamo deciso di non chiamarlo Even In Blackouts or EIB per rispetto nei confronti dei nostri insostituibili compagni, Nathan Bice e Phillip Hill. Non abbiamo ancora deciso il nome, ma avremo una canzone in tre parti chiamate I WILL NOT sull’album tributo ai Vindictives che sarà pubblicato dalla Sexy Baby Records. Inoltre vivrò a Cincinnati fino a metà maggio in tour con una compagnia teatrale delle marionette chiamato Madcap. Quindi non possiamo essere troppo attivi fino al mio ritorno. Abbiamo intenzione di fare un paio di spettacoli nei salotti nei mesi di giugno e luglio del 2013. I membri della band sono: Liz Eldredge, Gub Conway, John Bliss, e John Szymanski. Questa sarà la prima volta che io e Liz avremo una band in cui tutti i membri vivono a Chicago. (Beh … Questo sarà vero quando tornerò a maggio).
[A] – Cosa stai ascoltando al momento? Qualche band/disco da consigliarci?
[J] – Non ho tante possibilità di ascoltare musica in questi giorni. Ma recentemente ho scoperto una band chiamata The Mixtapes, e la nuova band di Vapid è la cosa migliore che ha fatto ultimamente. Entrambi i gruppi non solo suonano bene ma decisamente scrivono canzoni pop orecchiabili e intelligento. Inoltre mi piace tutto ciò che fa Kody Templeman. Voglio disperatamente lavorare ancora con lui.
[A] – Escludendo i membri dei RAMONES, (altrimenti sarebbe troppo facile) riusciresti a comporre la tua band punk-rock dei sogni? Ti concedo al massimo due chitarristi!
[J] – Mi dispiace dire che i Ramones non sarebbe nemmeno nella top ten della mia lista. Mi piace la loro musica, e hanno cambiato il mondo per lo più in meglio, ma non sono mai stati nella top ten dei miei preferiti.
Se rimaniamo all’interno del punk rock dovrei dire:
Anche se penso che probabilmente avrebbero un suono orribile insieme, e qualcuno finirebbe morto. Ma … Per un momento sarebbe incredibile!
[A] – Con l’ultima domanda colgo l’occasione di ringraziarti per il tempo che gentilmente ci hai dedicato. Quali sono gli obiettivi di Jughead per il 2013? Ci sarà magari l’occasione di riverderti in Italia, nel futuro?
[J] – Al momento non ci sono piani per venire in Italia, ma se la nuova band “EIB” decide di andare in tour, l’Italia sarà sempre il nostro posto preferito dove andare. Per ora rimarrò a Cincinnati e sarò in tour attraverso il Midwest con un grande e stravagante show di marionette per migliaia di bambini delle scuole elementari. Poi quando torno a Chicago insegnerò ai miei corsi di teatro e tornerò sul palco con lo spettacolo de The Neo-Futurists, Too
Much Light Makes The Baby Go Blind per i mesi di giugno e luglio. Continuerò anche il mio lavoro per il Jughead’s Basement. Vorrei dire che il mio romanzo si concluderà nel 2013, ma di solito finisce che mi prendo almeno 5 anni per completare. Vedremo!
fter we had the pleasure of interviewing Dan Vapid, we have another interview with a character of great value: John “Jughead” Pierson. Founder of Screeching Weasel, but also The Mopes and Even In Blackouts. Need more presentations? Jughead is Jughead and if you do not know who he is and what he does, it’s not my problem. Happy reading! [ANDREA] – Hi John, it is a great honor for us of I Buy Records! to talk with you. First of all, how are you? [JOHN] – How I am all depends on when someone is reading this. If it is the morning, I’m probably angry that I have to be up. If it’s the afternoon, I’ve probably gotten used to being up and am now ready for whatever the day presents, if it’s early evening I’m probably hungry, and chances are I’m slicing and sautéing onions and tomatoes, and hopefully Mushrooms. I love mushrooms. If it’s late evening, I’m probably typing something similar to what you are reading, because that’s when I do my best writing. If it’s the weekend I’m probably drinking Rum and Cokes and spending time with my girlfriend Paige in a city I’d like to get out of. I’m in Cincinnati till Mid May 2013, then back to Chicago. I bet that’s a longer answer than you expected.
[A] – I feel you can be considered an artist at 360 °: Writer, Actor, and Musician: My desire is to touch a bit on all these points. So let’s start by talking about your literary activities. You’ve written two books that have had great feedback and that I just bought from Amazon ( Weasels In A Box e The Last Temptation of Clarence Odbody). Could you make me a brief presentation of both books for further encouragement to read them? [J] – I have been lucky to have had the chance to indulge myself in such a productive creative life that you have so lovingly referred to as “Artist at 360 °” One of the only careers I dreamed of since childhood was to be a novelist. This has been one of my only career goals since before I can remember. The two books you mentioned are the products of all my experiences trying to manifest themselves into what I have always demanded of my destiny.
With that said, I have much improvement ahead of me, but I am very proud of how my first two endeavors into writing a novel have turned out.
Weasels in A Box was my attempt to write about Screeching Weasel without it taking the form of a tour diary. The main goal was to not only talk about the history of the band but to be able to express how it felt TO ME to experience it. It is a very abstract and surreal exploration of being on the road and beginning to understand the concept of Semi-Fame. A few seasoned musicians have told me that the story captures the feeling of touring in a semi-famous band very accurately.
The Last Temptation of Clarence Odbody is a retelling of the move
It’s A Wonderful Life. It explores a series of different choices taken by not only
George Bailey and
Clarence Odbody, but also even more so all the secondary characters. The question asked is “What would have happened if Clarence decided not to save George that night on the icy bridge?” Like many of my writing pursuits, at the core is investigating personal identity and what happens to your life choices when everything you know to be true about yourself and the people around you, is no longer valid.
[A] – Who are your favorite writers? Somehow have they influenced your style? What are you reading at the moment?
[J] – My favorite writer and most influential is
Milan Kundera, more specifically his book
Immortality. He set out to write a book that could ONLY be a book, not a movie, or a play, but a book. I love the idea of mixing medias but I also do feel that each media should have it’s own goals unable to be expressed in any other format. His writing is very philosophical but also very personal and surprisingly simple in their portrayal of the plight of being human. I would love to write like that! Right now I am reading
Dracula. I can’t believe I never read it before, it’s the only “monster classic” that I hadn’t read. I’m having trouble getting through it. It’s just been around so long and reinterpreted so many different ways that I can’t read it without knowing what is going to happen next.
[A] – Are you thinking about a third book?
[J] – Yes I just started writing a book called The Plight Of The Lampoons. It is the story of a cartoon family that inexplicably appears in a real life suburban neighborhood, house and all. The Lampoon children are trying to figure out where they came from, why they appear to be indestructible, and how come they all feel so incredibly alone.
[A] – “The Neo-Futurists” is the theater group which you work with. Is there any link with the movement that was born in Italy in the early 20th century? What kind of act do you perform and what issues does it concern?
[J] – That’s a very complicated question.
First: Yes, the creator of the Neo-Futurists studied the Italian Futurists, and combined many of their artistic beliefs with later art movements including The Dadaists, The Surrealists, and The Happenings.
Second: The theatrical style in which we write and perform in is immediate, non-illusory, political, and very personal. Our main show is called Too Much Light Makes the Baby Go Blind, which has run in Chicago to sold out audiences every weekend for over 22 years! I have been a part of the company for 16 years. In many places I am much more known as a Neo-Futurist than as a punk musician. I have written over 400 short plays and about 15 Full length plays with this company and my own company Hope And Nonthings.
Third: Find out for yourself – www.neofuturists.org
[A] – Although it is probably not famous in the U.S., the Italian theater has an old school that has made many actors famous, at least in Europe. Looking only at the most recent Italian tradition, I think about Carmelo Bene and Dario Fo. Have you ever heard of them? If yes, what do you think? [J] – Sadly I have not. I know more about Italian Art than theater, although my favorite playwright is Luigi Pirandello. I have been trying to find a way to teach in Italy. I would love to study Italian theater and bring a little bit of my own style to it.
[A] – Direct question: do you feel you are more an actor or a musician?
[J] – That question is slightly misleading, because I couldn’t conceive of being one without the other. I love the deep concentration that goes into creating, and performing, a theater piece, but I’m never happier than when I am playing guitar on a stage in front of an audience bopping and singing along. The former makes me concentrate, the latter let’s me escape. Ultimately I imagine being a part of something original is the element which holds it all together for me, no matter what form it takes once passed it’s initial creation.
[A] – I am following your blog with great interest and I especially enjoyed the story of your trip to discover Sicily and Southern Italy, as being born and raised close by there. Why you were so touched by the way of life we have there? Would you recommend a friend to visit Southern Italy? [J] – I would recommend that everyone on the entire planet go to Italy and Sicily at least once in their life. But everybody shouldn’t go all at once. That would be ridiculous, very unpleasant, and probably impossible. I imagine it’s much different living in Italy as a citizen, but for me there was a freedom, a passion, a collective awareness of one another, that I haven’t experienced anywhere else in the world. Plus I think the scenery and the people are beautiful, in spirit, and also to look at.
[A] – Every time I read the booklet in the reprint of My Brain Hurts (Asian Man Records) I was moved to read your stories about the beginnings of Screeching Weasel. As you explained, also you have come from a long apprenticeship, with many miles touring around the United States and playing in front of two people before achieving success and great satisfaction. How was the first gig ever? [J] – I really don’t remember what our first gig was. It may have been the one in my friend Matt’s basement. There is actually a video of that show floating around somewhere. It includes an interview with the band. Vapid recently told me that he is pretty sure that he was at that show. I find that odd. He didn’t join the band till a about two years later. The early shows I remember the most took place at a 21 and over bar called Batteries Not Included. It was a run down dive bar on the Northside of Chicago that used to have punk shows after 10pm. This is where we saw and met the members of Bhopal Stiffs, one of my favorite Chicago punk bands. What I remember most about these early shows is that I was so tense to be playing in front of an audience that I would break at least 5 strings a show, and sometimes I wouldn’t bother to put new ones on. But also I think Ben began to nurture his audience diatribes during this time, because he had to cover for me changing strings. The other memory was when our friend who worked at a psychiatric hospital brought some patients to our show. I very tall slender well built crew-cut-wearing fellow stripped himself naked during our show, stood in front of the stage and started saluting the audience.
[A] – As you also stated on the blog, you and Dan Vapid are back on good terms and this can only make us the fans very happy. Do you think that in the future there may be a possibility of a collaboration and why not, maybe a reunion of THE MOPES?
[J] I would never rule it out, but I don’t think it is really a thought in Dan’s head or mine. We have gone in many different direction musically since we worked together, so I don’t know if it would be beneficial or possible for us to do that. But Vapid will be joining me on the Jughead’s Basement Podcast. We are co-hosting an episode about one of our mutually favored Chicago bands called Naked Raygun. We will both being conducting interviews with the band members, and compiling a list of writers to write pieces based on the Naked Raygun record Throb Throb. When he told me that he enjoyed my podcast, I immediately asked him to help out in anyway that he would like. He is a much bigger fan of punk music than myself, and he can definitely add an important perspective to what I think is already a steadily improving podcast.
[A] – Do not you miss the thrill of going on stage as a musician? I read your interview for Punk Rock Pravda and it seems that EVEN IN BLACKOUTS run again, but as EIB. Is there anything new developing with EIB that you can tell us about? [J] – We have decided not to call it Even In Blackouts or EIB in respect to our irreplaceable bandmates, Nathan Bice and Phillip Hill. We have not decided on a name yet, but we will have a three part song called I WILL NOT on the Vindictive’s Tribute album put out by Sexy Baby Records. Also I am living in Cincinnati till mid May touring in a Puppet theater company called Madcap. So we can’t be too active until I get back. We plan on having a few living room shows in June and July of 2013. The band members include: Liz Eldredge, Gub Conway, John Bliss, and John Szymanski. This will be the first time Liz and I will have a band in which ALL members are located in Chicago. (Well… This will be true when I return in May.)
[A] – What are you listening to at the moment? Are there any bands/records you’ve heard recently that you’d like to recommend?
[J] – I don’t get a chance to listen to much music these days. But I have recently discovered a band called
The Mixtapes, and
Vapid’s new band is the best he’s done in awhile. Both those bands cannot only play well but they consistently write catchy and smart pop songs. Also I love anything that
Kody Templeman does. I want desperately to work with him again.
[A] – Excluding members of the Ramones, (otherwise it would be too easy) could you tell us who the punk-rock band of your dreams would consist of? I’ll give you a maximum of two guitarists!
[J] – I’m sorry to say that The Ramones wouldn’t even be on the top ten of my list. I love their music, and they changed the world mostly for the better, but they have never been a top ten favorite of mine.
If we stay within punk rock I’d have to say:
Although I think they would probably sound horrible together, and someone would end up dead. But… For a hot moment it would be Amazing!
[A] – With the last question I would like to take this opportunity to thank you for the time you kindly gave us. What are the targets for 2013 of Jughead? Maybe there will be an opportunity to see you again in Italy, in the upcoming future?
[J] – There are no plans yet to be in Italy, but if the new “EIB” band decides to tour, Italy will always be our number one place to go. For now I will stay in Cincinnati and tour through the Midwest performing a very large extravagant puppet show for thousands of elementary school children. Then when I get back to Chicago I will be teaching my own theater classes and returning the stage with the Neo-Futurists’ show Too Much Light Makes The Baby Go Blind for June and July. I will also be continuing my work on Jughead’s Basement. I would like to say that I will finish my novel in 2013 but they usually end up taking me at least 5 years to complete. We will see!