The Manges – 2013 – Everything Released On 7”s 93-13

 
Il mese scorso in Brianza, a due passi da Milano, si è tenuto il release party di Everything Released on 7” 93-13, ovviamente noi non potevamo mancare e senza battere ciglio abbiamo presenziato e goduto di un live come al solito spettacolare, e quindi acquistato il nuovo cofanetto dei Manges.
Come già intuibile dal nome si tratta di un box celebrativo, uscito per la Otis Recordings, che raccoglie tutti i brani pubblicati su 7” in 20 di carriera dei paladini del punk rock made in Italy.
Lo shock iniziale dei 40 Euro è stato ampiamente superato non appena ho aperto il cofanetto: edizione limitata numerata a mano (solo 333 copie), 3 LP, un libretto a colori, un poster, una foto, una toppa della Manges Army, due adesivi, una stampa di un disegno di Manuel e il codice per il download.
Calcolatrice alla mano, non ci vuole tanto a capire che è un prezzo decisamente onesto per tutto il materiale che c’è dentro.  Poi che devo dire di più… a me queste “nerdate” piacciono e non poco e soldi a cazzate ne spendiamo un po’ tutti… secondo il mio parere questi rientrano tra quelli spesi bene per un oggetto curato nei minimi dettagli e che sicuramente rappresenta un valore aggiunto per ogni collezione.
I pezzi sono stati rimasterizzati da Justin Perkins dando nuova linfa principalmente alle canzoni dei primi 7”: chiaramente niente di rivoluzionario, si tratta di qualche ritocchino nei cori e nei livelli ma senza dubbio è stato effettuato un gran lavoro di “pulizia” riducendo al minimo quel rumore tipico delle registrazioni degli anni ’90 che ormai non siamo più abituati ad ascoltare.
Per il resto chi conosce e segue da tempo i Manges sa già cosa aspettarsi da questa raccolta. 54 (!!!) canzoni con il chiodo fisso Ramones che ripercorrono la loro carriera e che puzzano di sudore e sacrifici, di tante ore in sala prove, di birrette, di scorrazzate per l’Europa e gli States e di tanta tanta gavetta prima di raggiungere il meritato successo.
Tutto di un fiato gli spezzini ci mostrano i loro progressi 7” dopo 7” (circa una ventina!): melodie sempre più chiare e orecchiabili, la pronuncia inglese che migliora canzone dopo canzone, la batteria che diventa sempre più veloce e potente e le linee di basso sempre più precise fino a giungere al culmine della maturità al terzo LP dove ormai i ragazzi hanno acquisito un sound consolidato, personale e maturo.
Insomma un trionfo della costanza, dell’impegno e della devozione alla causa da parte di questi ragazzi che sono riusciti a ritagliarsi una grossa fetta nel mondo del punk rock. D’altra parte se gli Screeching Weasel fanno una tua cover (I Will Always Do, se non lo sapevi sei un pollo!), se i Queers ci fanno uno split e il buon vecchio Joe canta un pezzo per loro (You Don’t Wanna Be Like Me) e soprattutto se Dee Dee ha indossato la maglia della tua band vuol dire che meriti davvero tanta stima.
Non mi resta che augurare almeno altri 20 anni di successi alla band e aspettare con ansia il nuovo album che dovrebbe uscire in primavera; nel frattempo procuratevi questo box-set direttamente dallo Striped Shop di Andrea che certamente andrà in sold-out in tempi brevi.

 

TRACKLIST:

01 – Bop Bop Bop
02 – Another Love Song For Lucy
03 – Be Alone
04 – Do My Stuff
05 – Spoilt Boy Commie
06 – Broken Shoe
07 – S.O.S. I’m In Love
08 – I Wanna Be A Cunningham
09 – Only You Are The Girl Who Hits The Gas
10 – Frankie And Johnny
11 – She’s A Punk
12 – Coke Vending Machine
13 – Oh, Mary
14 – My Only Friend Is Dee Dee Ramone
15 – Break Up Your Radio
16 – Summer’s Gone
17 – Ruin myself With Road To Ruin
18 – Teenangel
19 – I Hate You, David
20 – Melissa Is A Rockabilly Rebel
21 – Time Bomb
22 – The Only Cool Girl In Ladbroke Grove
23 – We Are The Manges And You Suck!
24 – Fanatico Di Rock And Roll
25 – Behind The 8-Ball
26 – Munster Beat
27 – Dunkin’ Donna
28 – I Will Always Do
29 – Mandy
30 – Breakdown
31 – Summertime
32 – Barrage Of Hate
33 – Havana Affair
34 – Joey’s Song
35 – Elvis Has Left The Building
36 – The Goonies ‘R’ Good Enough
37 – Vengeance Is Mine
38 – Now I Wanna Be A Good Boy
39 – Wake Up Screaming
40 – Raining
41 – Dune Buggy
42 – Flying Through The Air
43 – Bulldozer
44 – In The Middle Of All That Trouble Again
45 – Duck And Cover
46 – Bad Brain
47 – You Don’t Wanna Be Like Me
48 – Hit The Punchball
49 – These Tears May Belong To Your Eyes
50 – Uncle Walt
51 – Bad Juju
52 – Sri Lanka
53 – It’s All Over You Know
54 – Go Mental

BAND:
Andrea – Vocals/Guitar
Mass – Bass/Backing Vocals
Manuel – Drums
Mayo – Guitar (since 2011)

Past Members:
Hervè – Guitar (1994-1995)
Walter – Guitar (1996)
Max – Guitar (1996-2000)
Matteo – (2001-2005)
Jughead – (2002)
Richie (2005-2011)

The Visitors – 2013 – Yeti

Conobbi i Visitors un po’ per caso: girovagando per Youtube alla ricerca di bands nuove, dopo il 500esimo skip consecutivo finalmente sentii un pezzo – South for the Summer – che mi colpì all’istante. Notai subito che una delle voci era decisamente familiare, infatti dopo qualche chiacchiera e un paio di ricerche scoprii che c’è era di mezzo Skottie dei Creeps (anche dei Crusades e  adesso anche di una nuova band chiamata Black Tower) e considerando la mia devozione per il suo gruppo principale…fu quasi automatico innamorarsi in poco tempo anche dei Visitors.
Così dopo un paio di EP, qualche mese fa finalmente è uscito il nuovo full length della band, chiamato Yeti,  ennesima perla targata It’s Alive; grazie alla Brassneck Records sono riuscito a procurarmi questo bel vinile, senza essere dissanguato dalle spese di spedizioni dagli Stati Uniti.
Il disco si presenta proprio bene: vinile celeste, inoltre layout e artwork (realizzati da Erin, bassista della band) sono curati nei minimi dettagli, questo senza dubbio è un punto a favore per chi tiene conto anche di quest’aspetto. I pezzi sono stati registrati ad Ottawa nell’inverno del 2011 ai Meatlocker Studios, mixati da Jordan Bell all’ Atomic Audio e quindi affidati a Dave Williams del Rock Among Us per il master finale. Una lunga gestazione, senza dubbio, ma ne è falsa la pena.
L’album è composto in totale da 10 tracce che già al primo ascolto sono riusciti ad attirare la mia attenzione.
Infatti, l’ascolto fila liscio come l’olio, con la giusta dose di melodia presente anche nei pezzi con atmosfere più cupe.  Nonostante alcuni brani potrebbero mettere in evidenza delle affinità sia con i Creeps (vedi Nowhere) che con i Crusades (Unicorn In The Mist) orecchie attente non faranno fatica ad individuare una propria personalità anche per questa band, grazie anche alla frequente alternanza di tre ottime voci, che rappresentano sicuramente il vero valore aggiunto della band.
Sinceramente questi pezzi mi piacciono tutti, e scegliere dei preferiti non sarebbe giusto. Certo, se dovessi consigliare cosa ascoltare per prima vi indicherei Surfin’, Vlad (c.1458), Nowhere o Havin’ Fun (On A Mountain Top).
Tutto sommato il 2013 è stato un’anno soddisfacente, che ci ha regalato ottimi dischi e tante belle sorprese, e non fatico a mettere Yeti nella mia personale TOP 5.  Non mi resta quindi che sperare di poterli vederli dal vivo da queste parti prima o poi. Nel frattempo, ascoltate e poi acquistate, andrete a colpo sicuro.

TRACKLIST
Side A
01 – Havin’ Fun (On A mountain Top)
02 – Amsterdam
03 – Nowhere
04 – Golden Coast
05 – Unicorn In The Mist
Side B
06 – Vlad (c.1458)
07 – Miles
08 – Surfin’
09 – Salem
10 – Sasquatch
All songs by The Visitors

BAND:
Erin : Bass & Vocals
Kevo Polo : Drum & Vocals
Skottie : Guitar & Vocals

The Chromosomes – 2013 – Yes Trespassing

Ci sono tante band, soprattutto in Italia, che per diversi motivi non riesce a raggiungere la popolarità che merita: vuoi perchè non è mai stata considerata una priorità per i componenti, vuoi perchè si commettono errori di percorso, vuoi perchè non si baciano i giusti culi o che ne so… per mistero.
Tra queste band, metto senza dubbio i Chromosomes. Non ho il talismano che mi dica il perchè, resta il fatto che a distanza di 20 anni, con la “stessa vecchia passione”  degli esordi la band guidata dal buon Massi torna con un nuovo disco Yes, Trespassing che già dal primo ascolto ti acchiappa con disarmante facilità.
Ma andiamo per ordine. Il disco, esce lo scorso 14 Ottobre dopo ben 7 anni dall’ultimo LP (nel mezzo un paio di 7” e una raccolta), al momento solo in CD, grazie a una co-produzione firmata Inconsapevole Records e Waterslide Records (eh, si..bisogna andare in Giappone per farsi notare!grrr); il bel disegno in copertina è opera di Loris ex-bassista della band che per festeggiare il 20ennale insieme con l’ex-batterista Ale viene coinvolto in una reunion della primissima line-up per incidere il brano, Same Old Passion.
Chi conosce i Chromosomes sa già cosa aspettarsi da questo nuovo lavoro: un sound fresco e surfeggiante, coerente con gli esordi ispirati ai meglio Green Day (sia chiaro, prima che iniziasse l’abuso di ciuffi ed eyeliner) e sempre più contrario al sound moderno pulito e patinato delle band di nuova generazione.
Si parte quindi con una tripletta da urlo Siesta Forever-Pure Surf-I’ve Forgotten To Love: è un ottimo mix di melodie, velocità e coretti praticamente perfetto per rubare la mia attenzione. E il resto del disco prosegue su questa falsa riga, senza mai risultare noioso o ripetitivo, alternando pezzi più soft come My Dad Is A Skater o la semi-ballad She’s All Right con pezzi dal testo più riflessivo come la “falsa-allegra” Finger On The Trigger (Massi, voglio una spiegazione!). Chiusura bomba con la già citata Still The Same Old Passion (il mio pezzo preferito!), My Golden Isolation ( già presente nello split con i finlandesi Tarjas) e l’inno festaiolo Don’t stress it’s a mess.
E’ un disco che continuerò ad ascoltare ad oltranza e sono certo che non passerà inosservato a tutti gli amanti del Punk Rock Made in Italy, che la vecchia Flower Punk Compilation rese celebre anche fuori dallo Stivale.
Non posso che consigliarvi di procurarvi il cd. Contattate la band, le labels oppure lo Striped Punk Rock Shop: insomma non avete scuse!
TRACKLIST
01 – Siesta forever

02 – Pure surf
03 – I’ve forgotten to love
04 – Overnight sensation
05 – My dad is a skater
06 – She’s all right
07 – Finger on the trigger
08 – Another me
09 – Missing you
10 – Still the same old passion
11 – My golden isolation
12 – Don’t stress it’s a mess

BAND
Massi : Vocals – Guitars

Luca : Bass – B vocals
Mimmo : Drums

Additional players:
Loris – Bass on #10
Ale – Drums on #10

Richie Ramone – 2013 – Entitled

Mai come questa volta trovo tante difficoltà per parlare di un disco.
Quando ci sono di mezzo i Ramones, mi sento decisamente in difficoltà, la lucidità è ai minimi termini, e riesco spesso a giustificare gli scempi degli ultimi anni (Ciao Marky!) dicendo qualcosa del tipo “Si, cazzo sono i Ramones.. loro possono fare quel che vogliono!“.
Nonostante lo scetticismo e gli avvertimenti (“al rogo”, “nel camino” … ), ho deciso che comunque dovevo comprare il debutto solista di Richie Ramone, Entitled, e scrivere due righe qui. Alla fine Richie è pur sempre un Ramone e mi auto-convinco che questa può essere una buona giustificazione… ma proprio da qui parte il primo equivoco.
Se leggo R-A-M-O-N-E mi aspetto un disco che suona da R-A-M-O-N-E-S: non voglio dimostrazioni di abilità con la batteria, non voglio mega-assoli di chitarra (guai se sento il tapping!), voglio solo 4/4, downstroke a manetta, pezzi brevi, coretti e tanta melodia.
Eh si. Perchè firmarsi Ramone ti aiuta senza dubbio a vendere e fregare tanti polli (come me, d’altra parte) ma senza dubbio ti espone di più alla critiche, e caro mio Richie ti meriti davvero un paio di coppini per questo disco. Che voglia riprendersi i soldi del merchandising che gli furono negati da quel cattivone di Johnny? Boh, chi lo sa. In ogni caso, cercherò di essere rapido e indolore.
Partiamo dal package.. risicato al massimo! Cazzo, manco fosse una demo o un promo-cd. Scarno, ridotto all’essenziale. Preferivo spendere qualche euro in più e avere per lo meno un libretto da sfogliare.. ma niente. La parte più interessante sono, senza dubbio, gli special thanks dove figura Joe Queer (Chissà cosa ne pensa Marky!).
Voce… Richie non tiene il passo. La sento poco naturale e costantemente sottosforzo canzone dopo canzone e, a mio malgrado, devo dire che a volte mi sembra un po’ fastidiosa e la bella voce apprezzata durante la militanza nei Ramones, sembra purtroppo un ricordo sbiadito…e questa è una pugnalata al cuore per ogni Ramones-maniac.
Canzoni…alle mie orecchie suonano come b-side scartate da una versione hard-rock/metal di Animal Boy. Scelta coraggiosa (punto a favore) ma già al termine della prima canzone diventa controproducente. Non a caso, per alzare il livello del disco occorre rifuggiarsi nel passato e il mattacchione di Richie ci ripropone I Know Better Now, Smash You, I’m Not Jesus e Humankind che – non a caso – sono le migliori insieme con Take My Hand.
Inutile dire che preferisco le versioni originali, ma le ha scritte lui,e può fare quello che vuole. Ah, per chi avesse pre-ordinato la versione in LP si è beccato anche l’ennesima versione di Somebody Put Something In My Drink (che culo!).
Se il disco fosse firmato Richie Beau, probabilmente avrebbe avuto avuto un impatto e un senso diverso nei miei confronti e sicuramente in molti altri: sembrerà una banalità, ma per tutti i lobotimizzati, questo fa la differenza, prevedo quindi tanta polvere per questo cd.
Morale della favola? Se sei un Ramone tutto ti è permesso, ma non pisciare fuori dal vaso perchè Johnny vi sta aspettando tutti al varco per riempirvi di legnate.
PS: quando verrà in Italia Richie?

TRACK LIST:
01 – Criminal
02 – I Know Better Now
03 – Entitled
04 – Take My Hand
05 – Smash You
06 – Better Than Me
07 – Into The Fire
08 – I’m Not Jesus
09 – Someday Girl
10 – Humankind
11 – Vulnerable
12 – Forgotten Years

BAND:
Richie Ramone – vocals and drums
Tommy Bolan – guitars
Jiro Okabe – bass

Jimmy Vapid – 2013 – Humble Beginnings

Correva il lontano anno 1999, il punk rock era ancora in ottima salute, ed io ero uno sbarbatello 15 enne che iniziava ad appassionarsi alla musica. Ricordo come fosse oggi quando un mio caro amico, qualche anno più grande di me, mi prestò Short Music For Short People, dicendomi che se davvero mi interessava il punk rock, in questa compilation avrei trovato la risposta e probabilmente tante band interessanti. Effettivamente aveva ragione: c’erano 101 bands con pezzi di 30 secondi ciascuno e almeno metà di quelle band sono tutt’ora tra le mie preferite. Ma perchè questa inutile prefazione?

Beh, perchè mi piacerebbe pensare che Jimmy Vapid abbia realizzato questi pezzi ispirandosi un po’ a quella compilation, visto che è riuscito nell’ impresa di mettere 28 pezzi (14 per lato) in un 7”… e non sbuffo nemmeno all’idea di dovermi alzarmi dal divano per cambiare lato, quindi per quanto mi riguarda…ha fatto goal.
Per rendere il tutto più gustoso, Jimmy ha utilizzato un approccio totalmente DIY, registrando nel fienile di casa sua, con una batteria da 70$ (con un piatto rotto!), microfoni da quattro soldi (probabilmente quelli del Canta Tu) e amplificatori da 5-10 Watt. Tutto troppo interessante per passare inosservato, cosicché Carlo ci ha messo le mani sopra, ed ecco che il cerchio si chiude con la pubblicazione sotto la Surfin’ Ki Records.
Il disco è uscito all’inizio del 2013 ma solo poche settimane fa, sono stato in grado di ascoltarlo… credo che tuttavia valga la pena dare un po’ di spazio perchè probabilmente in molti non ne sono a conoscenza.
Ma come sono i pezzi? Come ve li potete immaginare. Suonano come brani super essenziali, suonati veloci e sporchi come se fossero le demo dei primissimi Ramones ma con lo stile degli ultimi Vapids (di The Point Remains The Same, per intenderci). Non fa in tempo ad entrarti un pezzo in testa, che già ne parte uno nuovo, e questa cosa un po’ mi scombussola.. e mi spinge ad ascoltare ancora una volta. E ancora un’altra volta. E ancora. E ancora. Un po’ per capire bene i pezzi, un po’ per ricordare qualche mini strofa, e un po’ perchè mi piace davvero. E poi se mi mette una cover di Daniel Johnston, come faccio a non volergli bene?
Il mio consiglio è di comprarvelo, il Surfin’ Ki Store ha ottimi prezzi e speciali Deal Packs per accaparrarvi anche gli altri lavori di Jimmy Vapid. Fateci un salto e riempite il carello, tanto Short Music For Short People, potete scaricarvela senza problemi che a nessuno importa!

Tracklist
Side A
01 – Square Head Round Hole
02 – Something Is Wrong With You
03 – One Step Ahead
04 – Famous Monkeys
05 – Dead Beatles
06 – Blame Game
07 – Burning My Skin
08 – Hardest Questions
09 – Misfortune Teller
10 – A Guiding Light
11 – Man Manaquin
12 – Cookie Of Fortune
13 – Rock And Roll Loser
14 – Deviltown
Side B
01 – Superman Garbageman
02 – Big in toronto
03 – Dollar store microphones
04 – Judy is a judge
05 – Telepathic connection
06 – No more friends
07 – Up Hill Both Ways
08 – Famous Horses
09 – Johnny No-Frills
10 – My City
11 – Electric Manifesto
12 – Big Surprise
13 – In Another Light
14 – Rats Of The Harbour

These songs were written, recorded and performed by J. Vapid.
Except for DEVILTOWN and NO MORE FRIENDS.

The Sensibles – 2013 – A Bunch Of Animals

L’estate è già finita da un pezzo, il freddo inizia a farsi sentire e questo clima di merda tende a deprimermi ulteriormente. Per fortuna i cari Sensibles mi concendono l’ascolto in anteprima del loro nuovo lavoro A Bunch Of Animals, il primo full length dopo la classica trafila demo-split-7” (già recensito qui), e un sorriso demente finalmente si stampa sul mio viso.
Registrato e mixato al Tup Studio da Bruno Barcella, l’album, grazie alla Rijapov Records, sarà disponibile sia in cd che in vinile a partire dal 12 Ottobre in concomitanza del release party (tutte le info qui).
Grafica e layout sono stati curati da Stella, cantante della band: in copertina c’è Dino, mascotte della band, che sogna tante simpatiche bestie.. un tema decisamente ricorrente nel disco. Ok parliamo un po’ di musica.
Nel corso degli anni i Sensibles hanno sviluppato e perfezionato un proprio sound, chiaramente ispirato al powerpop/bubblegum/rock moderno ma non disdegnando il sound ’60s, per fortuna senza quelle odiosissime tastiere, che mi innervosiscono dopo 15 secondi.
Mi vengono in mente band come Muffs, Yum Yums, Rezillos e perchè no anche Twistaroos…e A Bunch Of Animals spazia proprio in questi territori: 12 pezzi sempre sotto i 3 minuti per meno di mezz’ora di musica immediata, spensierata e soprattutto divertente: formula praticamente perfetta per conquistare il sottoscritto.
Pezzi come Happy, I’m A Brat, Silly Song, Dear Otzi ( ho avuto l’onore di fare una comparsata da perfetto imbranato nel video che dovrebbe essere pubblicato a breve), I Want Your Blood – per me il pezzo migliore del disco – sono entrati nella mia testa con una semplicità disarmante dopo un paio d’ascolti! I brani che ho appena citato, non a caso, sono tra quelli che hanno una spinta maggiore e a mio avviso rappresentano il vero punto di forza della band. Se siete alla ricerca di una mezz’oretta di buona musica il mio consiglio è di contattare la band oppure la Rijapov Records e procurarvi quest’album.
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TRACKLIST:

01 – Happy
02 – My Mattress
03 – Confetti Blizzard
04 – I’m A Brat
05 – Stay With Me
06 – Pictures In My Head
07 – Milky Way
08 – I Want Your Blood
09 – Silly Song
10 – Dear Otzi
11 – Animals
12 – Kitten Blues

BAND:
Stella – Voice
Fili – Guitar
Giacomo – Bass
Ga – Drums

Killtime – 2013 – Planet Of The Apers

A brevissima distanza dalla pubblicazione del 7” In 3D! ho finalmente la possibilità di ascoltare il nuovo full length dei Killtime, veterani della scena punk rock italiana.

Registrato e prodotto da Mirko Ravaglia al Panic! Studio di Roma, Planet Of The Apers vede la luce per mezzo di ben tre distinte etichette: Bad Bad Brain Inc per l’Europa, Dumb Records per il Giappone ( sempre più attenta alle realtà italiane)  e Sexy Baby Records per gli Stati Uniti. Artwork e layout curati dall’onnipresente Riccardo Bucchioni.
Terminate l’introduzioni di rito, parliamo un po’ delle canzoni. Il disco si apre con un pezzo strumentale surfeggiante “alla Queers“,  Alpha Male Monkey Attacks Men (per intenderci ricorda un po’ Rollerdog/Wipeout/Squid Omelet) che fa da introduzione a Planet Of The Apers, che abbiamo avuto modo di apprezzare già su In 3D!.
Segue quindi un pezzo super tirato Talkin’ Talkin’ Talkin’ (…a quanto pare c’è un King Kong da tastiera anche a Roma!)  e quindi un brano-dedica al mitico Joe Queer.
Tutto fa presagire ad un disco non molto distante dalle sonorità tipiche dei Killtime che abbiamo sempre apprezzato, ma ecco il pezzo che non ti aspetti e che cambia le carte in tavola: Be True To Me con le sue chitarre decisamente powerpop-sixties fa da apri-pista a sonorità che prepotentemente si ripresenteranno anche in Happy Summer, Over And Over Again e la fantastica traccia conclusiva You’ll Stop The Rain.
La virata powerpop è intervallata da suoni più moderni come Take A Look Around And Smile vicina al sound degli ultimi Green Day e Bomb this Place, pezzo zozzo e cattivo, giusto per far capire che certi amori (Queers) non si dimenticano MAI.
Complessivamente questo disco è una piacevole sorpresa. Devo ammettere che non è stato facile assimilarlo perchè ho sempre apprezzato il lato “Queers/Weaseliano” dei Killtime ma dal secondo-terzo ascolto in poi ho senza dubbio rivalutato il disco, e posso affermare che i pezzi “della svolta” sono quelli che mi sono piaciuti maggiormente. Magari ai puristi del punk rock potrà anche non piacere ma una cosa è certa: non è un album che annoia e sicuramente non terminerà nel dimenticatoio. Consiglio senza alcun dubbio l’acquisto del disco.

Band:
Stevo – Vocals and guitar
Tommy – Bass and backing vocals
Marco – Drums and tambourine

Tracklist:
01 – Alpha Male Monkey Attacks Men
02 – Planet Of The Apers
03 – Talkin’ Talkin’ Talkin’
04 – Killtime
05 – Joe Queer
06 – Be True To Me
07 – Take A Look Around And Smile
08 – Cool Party
09 – Happy Summer
10 – Bomb This Place
11 – Over And Over Again
12 – You’ll Stop The Rain

The Creeps – 2013 – Our Time

Per il lavoro che faccio ho la fortuna (o meglio sfortuna, dipende dal punto di vista) di passare molto tempo di fronte al PC e di poter ascoltare tanta musica; i miei ascolti giornalieri sono fatti di Ramones, poi Screeching Weasel, poi Ramones, poi Riverdales e poi Ramones, Ramones e Ramones. Ogni tanto però mi capita di infilare nel mezzo qualcosa di nuovo e di diverso che qualche volta riesce anche a colpirmi. E’ il caso dei Creeps, terzetto canadese attivo ormai da 14 anni che, mea culpa, conosco solo da pochi anni, dopo  aver ascoltato per la prima volta quel fantastico Follow You Home, che considero, ancora oggi, uno dei migliori EP degli ultimi 5-6 anni.

Tramite bandcamp,  il combo canadese ha in pratica regalato ai fan (free download/ libera donazione) questo nuovo EP, Our Time, secondo episodio di una presunta trilogia iniziata con These Walls.
Devo dire che questa scelta mi ha un po’ spiazzato (care labels! ma che cazzo fate, vi lasciate scappare una produzione del genere?):  avrei voluto davvero avere una copia fisica di questo EP, ma le lamentele non servono a nulla, accettiamo quindi il regalo e speriamo che un giorno qualcuno apra gli occhi e si decida a stamparlo.
La band si è ormai scollata di dosso l’etichetta di band ramonescore degli esordi virando verso sonorità molto personali, senza dubbio più cupe e oscure rispetto ai primi lavori: queste 5 canzoni non fanno altro che confermare il nuovo corso dei Creeps ( l’accordo “anti-banalità” c’è sempre in ogni canzone, rispetto!) oltre ad essere perfette come sottofondo musicale durante una lettura di Stephen King.
I pezzi che mi sono piaciuti di più sono Move (quel semplice ritornello Moo-oooo-oove, Moo-oooo-oove mi è entrato in testa in un secondo), Over and Out, e Stagger Through The City.
Particolare non di poco conto, è infine la produzione totalmente DIY fatta eccezione per il master realizzato da Dave Williams al Rock Among Us: doppio chapeau quindi per i Creeps, tanta qualità e attitudine non si trovano facilmente in giro di questi tempi.
Aspetto con ansia un nuovo full length (e magari qualche data da queste parti), nel frattempo continuerò a lobotomizzarmi con questo EP, consiglio di farlo anche voi e visto che ci siete donate qualche soldo alla band, ampiamente meritati.

 

Band
Skottie – Vocals & Guitar
Ian – Bass & Vocals
Jordy – Drums & Vocals

Tracklist
01 – Grand Ideas
02 – Move
03 – Over And Out
04 – Stagger Through The City
05 – Our Time

Killtime – 2013 – In 3D!

Nuova uscita discografica per i Killtime. Come succosa anteprima del nuovo disco Planet of The Apers prossimo all’uscita, i romanacci sfornano un nerdissimo 7” dall’artwork in 3D, opera del nostro amico Riccardo Bucchioni, in edizione stra-limitata, solo 200 copie numerate a mano con tanto di occhialini per il 3D inclusi nel package.
Registrato al Panic! Studio di Roma, coprodotto dall’italiana Bad Bad Brain e l’americana Sexy Baby Records, In 3D! è composto da 3 pezzi, uno solo nel lato B. Che i Killtime amino i Queers e gli Screeching Weasel (come biasimarli?) non è affatto un mistero, Planet Of The Apers (estratto dal futuro album) e Radical Change (inedito) non fanno altro che confermarlo. Ho notato però un approccio sensibilmente più pop/melodico rispetto ai precedenti lavori e la scelta di coverizzare That Thing You Do, tratta dalla colonna sonora di Music Graffiti, non è affatto casuale. Avrò sentito 20 milioni di volte la versione dei Travoltas – la mia preferita – e interpretarla in maniera altrettanto bella era una prova rischiosa ma che hanno superato alla grande. Bravi.
Adesso sotto con il full length!

 

Tracklist
A1 – Planet Of The Apers
A2 – That Thing You Do (The Wonders cover)
B1 – Radical Change

Band
Stevo: guitar, lead vocals
Tommy: bass, backing vocals
Marco: drums, backing vocals

Broadway Calls – 2013 – Comfort/Distraction

Conobbi questo gruppo per caso nel gennaio del 2009: gli Alkaline Trio suonavano allo storico Rolling Stone di Milano e in apertura c’era un gruppo, a me totalmente sconosciuto, che mi sorprese parecchio per la verve mostrata sul palco e per quella “appiccicosa poppettosità” del loro sound. Appuntai il nome Broadway Calls, con la promessa di approfondirne al più presto la conoscenza. Inutile dire che mi dimenticai di farlo.
Dopo qualche mese il terzetto dell’Oregon pubblicò Good Views, Bad News, crebbe la popolarità e questo nome riaffiorò nella mia mente: ascoltai il disco e rimasi a dir poco fulminato, posizionandoli in cima alla mia personalissima classifica delle band più interessanti degli ultimi anni.
A distanza di qualche anno, con un cambio al basso ( Adam Willis per Matt Koenig), un EP Toxic Kids, e uno split con i Mixtapes, la band dell’ Oregon torna finalmente con il nuovo full-length, Comfort/Distraction, pubblicato dalla No Sleep Records.
Come direbbe il buon Vujadin Boškov “Squadra che vince, non si cambia”: i  ragazzi registrano nuovamente al Blasting Room di Fort Collins, Colorado affidandosi ancora al preziosissimo duo Bill Stevenson/Jason Livermore. Il risultato è quindi un disco che viaggia sulla scia del precedente lavoro: parliamo sempre di Pop-Punk (più Pop che Punk a dire il vero) ma con un sound potente, super melodioso/orecchiabile e curato in ogni particolare, bpm per bpm, forse un po’ troppo.
In parole povere è una perfetta colonna sonora per il periodo della gioventù American Pie/Pippe. In quanto eterno nostalgico ( o eterno segaiolo, fate voi ), mi va decisamente bene.
L’album dura una mezz’oretta e scorre liscio con piacere: l’inizio è davvero fico con Bring On The Storm e Open Letter che rientrano tra le tracce che ho gradito maggiormente. Il pezzo che mi è piaciuto di più è la semi-ballad I’ll be There ma devo dire che anche Stealing Sailboats ( già presente in versione acustica/pianoforte in Toxic Kids) fa la sua bella figura.
E’ un disco che sto ascoltando in continuazione e credo che continuerò a farlo per un bel po’ di tempo: non fa altro che confermare quanto di buono i Broadway Calls abbiano fatto in precedenza e, viste le potenzialità, prevedo un futuro roseo: speriamo solo che continuino così.
Ah, quasi dimenticavo. Unica nota dolente è la copertina e il booklet che vincono, con largo anticipo, il premio “Artwork Orrendo del 2013“.
Stasera saranno al Live Forum di Assago. Io ci vado e tu?

Tracklist:

01 – Bring On The Storm
02 – Open Letter
03 – Minus One
04 – Lucky Lighter
05 – Surrounded By Ghost
06 – Zombie World
07 – Wildly Swinging
08 – I’ll Be There
09 – Stealing Sailboats
10 – Life Is Rhythm
11 – Full Of Hope

Band:

Adam Willis: bass, vocals
Josh Baird: drum
Ty Vaughn: vocals, guitar

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