Broadway Calls – 2013 – Comfort/Distraction

Conobbi questo gruppo per caso nel gennaio del 2009: gli Alkaline Trio suonavano allo storico Rolling Stone di Milano e in apertura c’era un gruppo, a me totalmente sconosciuto, che mi sorprese parecchio per la verve mostrata sul palco e per quella “appiccicosa poppettosità” del loro sound. Appuntai il nome Broadway Calls, con la promessa di approfondirne al più presto la conoscenza. Inutile dire che mi dimenticai di farlo.
Dopo qualche mese il terzetto dell’Oregon pubblicò Good Views, Bad News, crebbe la popolarità e questo nome riaffiorò nella mia mente: ascoltai il disco e rimasi a dir poco fulminato, posizionandoli in cima alla mia personalissima classifica delle band più interessanti degli ultimi anni.
A distanza di qualche anno, con un cambio al basso ( Adam Willis per Matt Koenig), un EP Toxic Kids, e uno split con i Mixtapes, la band dell’ Oregon torna finalmente con il nuovo full-length, Comfort/Distraction, pubblicato dalla No Sleep Records.
Come direbbe il buon Vujadin Boškov “Squadra che vince, non si cambia”: i  ragazzi registrano nuovamente al Blasting Room di Fort Collins, Colorado affidandosi ancora al preziosissimo duo Bill Stevenson/Jason Livermore. Il risultato è quindi un disco che viaggia sulla scia del precedente lavoro: parliamo sempre di Pop-Punk (più Pop che Punk a dire il vero) ma con un sound potente, super melodioso/orecchiabile e curato in ogni particolare, bpm per bpm, forse un po’ troppo.
In parole povere è una perfetta colonna sonora per il periodo della gioventù American Pie/Pippe. In quanto eterno nostalgico ( o eterno segaiolo, fate voi ), mi va decisamente bene.
L’album dura una mezz’oretta e scorre liscio con piacere: l’inizio è davvero fico con Bring On The Storm e Open Letter che rientrano tra le tracce che ho gradito maggiormente. Il pezzo che mi è piaciuto di più è la semi-ballad I’ll be There ma devo dire che anche Stealing Sailboats ( già presente in versione acustica/pianoforte in Toxic Kids) fa la sua bella figura.
E’ un disco che sto ascoltando in continuazione e credo che continuerò a farlo per un bel po’ di tempo: non fa altro che confermare quanto di buono i Broadway Calls abbiano fatto in precedenza e, viste le potenzialità, prevedo un futuro roseo: speriamo solo che continuino così.
Ah, quasi dimenticavo. Unica nota dolente è la copertina e il booklet che vincono, con largo anticipo, il premio “Artwork Orrendo del 2013“.
Stasera saranno al Live Forum di Assago. Io ci vado e tu?

Tracklist:

01 – Bring On The Storm
02 – Open Letter
03 – Minus One
04 – Lucky Lighter
05 – Surrounded By Ghost
06 – Zombie World
07 – Wildly Swinging
08 – I’ll Be There
09 – Stealing Sailboats
10 – Life Is Rhythm
11 – Full Of Hope

Band:

Adam Willis: bass, vocals
Josh Baird: drum
Ty Vaughn: vocals, guitar

The Sensibles – 2012 – The Sensibles

Quando si parla di 7”, autoproduzione e semplicità, per quanto mi riguarda, bisogna apprezzare SEMPRE, indipendentemente dal risultato. Per fortuna, con i The Sensibles, si va oltre: lo spirito DIY di questa produzione è senza dubbio un tocco di classe ma in questa release c’è anche tanta qualità per una band ormai rodata, attiva dal 2009 e che si sta facendo apprezzare ultimamente anche fuori dal Bel Paese.
Dopo una discreta attività live in giro per il Nord-Italia negli anni precedenti, il 2012 è stato, senza dubbio, l’anno decisivo per la band: cambio di line-up alla chitarra e alla batteria, un bel tour negli USA e la prima release ufficiale di cui mi appresto a parlarne.
Registrato al CB Studio nel maggio 2012 e mixato al Tup Studio, il mese di luglio ha visto la pubblicazione ufficiale del disco, con una prima tiratura di 300 copie numerate a mano.
La grafica del disco è stata curata da Stella, cantante della band (date un’occhiata al suo blog!) con la complicità di Raffaele e Claudia Carrieri. Le foto dei 4 “sensibili”, presenti sul foglietto dei testi, invece sono state scattate da Laura Donati.
I pezzi presenti in questo vinile, esprimono in pieno il sound che la band riproduce fedelmente anche dal vivo e che ho avuto modo di apprezzare molte volte (qui c’è un live report) : punk-rock tinteggiato di power-pop ma che per fortuna non ha nulla a che vedere con quel terribile revivial che sembra andare tanto in voga ultimamente. Dovendo azzardare un paragone direi che mi ricordano i The Muffs ma anche quelle simpatiche giappo delle Shonen Knife.
E’ un disco che ho ascoltato tanto e con piacere: personalmente gradisco maggiormente quando i ragazzi spingono decisamente sull’acceleratore, non è un caso che le mie preferite siano Open Book e Denny, tracce d’apertura di entrambi i lati.
In attesa del primo full length (2013??), mi sento di consigliare questo 7”, e se proprio non vi fidate del mio parere potete sempre dare almeno un ascolto al disco tramite la loro pagina bandcamp, difficilmente resterete delusi.

Track List:

01 – Open book
02 – John Bambi
03 – Denny
04 – Dino

Band:

Stella – Voice
Giacomo – Bass
Fili – Guitar
Ga – Drums

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